Pubblicato - 27 luglio 2023 @ 11:52 AM (GMT+2)
Giovedì Shell (NYSE:SHEL) ha registrato un drastico calo del 56% degli utili del secondo trimestre, scesi a 5 miliardi di dollari, a causa della diminuzione dei prezzi del petrolio e del gas e del calo dei margini di profitto della raffinazione. Questo crollo ha portato a un rallentamento del programma di riacquisto di azioni della società. I risultati, che non hanno rispettato le previsioni, contrastano con i grandi guadagni del 2022, stimolati dall'impennata dei prezzi dell'energia in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Acquisto di azioni e dividendi:
La società energetica ha confermato l'intenzione di riacquistare azioni per 3 miliardi di dollari nei prossimi tre mesi, in calo rispetto ai precedenti 3,6 miliardi, e di aumentare il dividendo a 0,33 dollari per azione. Ciò avviene dopo l'annuncio di giugno della Shell di voler riacquistare almeno 5 miliardi di dollari in azioni nella seconda metà dell'anno, con un minimo di 2,5 miliardi di dollari che verrà annunciato in occasione dei risultati del terzo trimestre. L'amministratore delegato della società, Wael Sawan, ha rafforzato l'attenzione per il riacquisto di azioni a causa del valore intrinseco delle azioni Shell.
Risposta del mercato e parere degli analisti:
Sfortunatamente, gli utili rettificati di Shell, pari a 5,073 miliardi di dollari, sono stati inferiori alle previsioni degli analisti di 5,8 miliardi di dollari. Questi risultati contrastano nettamente con gli utili trimestrali record di 11,5 miliardi di dollari dell'anno precedente e di 9,65 miliardi di dollari del primo trimestre del 2023. Le azioni Shell hanno subito un calo dell'1,7% alle 0730 GMT, superando il più ampio calo dell'1% dell'indice energetico europeo.
Gli analisti sono rimasti delusi dai risultati del secondo trimestre, soprattutto a causa dei guadagni inferiori alle attese delle divisioni upstream e chimica, insieme a una guidance più debole per il terzo trimestre. Cali di profitto simili sono stati osservati nella rivale francese TotalEnergies e nella norvegese Equinor.
Motivi dei risultati inferiori:
I risultati più bassi sono attribuibili principalmente alla riduzione dei risultati commerciali del gas naturale liquefatto (GNL), al calo dei prezzi del petrolio e del gas, alla diminuzione dei margini di raffinazione e alla diminuzione dei volumi di vendita rispetto al trimestre precedente. Nonostante l'impennata dei prezzi dell'energia in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia lo scorso anno, il 2023 ha subito un forte calo a causa dell'attenuarsi dei timori di scarsità. I prezzi del greggio Brent di riferimento sono stati in media di 80 dollari al barile nel secondo trimestre del 2023, in calo rispetto ai 110 dollari dell'anno precedente.
Riduzione del debito:
Nonostante questo difficile contesto, alla fine del secondo trimestre Shell ha ridotto il suo indebitamento a 40,3 miliardi di dollari, rispetto ai 44,2 miliardi di dollari di tre mesi prima. Ha ridotto il rapporto debito/capitale, o gearing, di un punto percentuale, portandolo al 17%.
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